I famosi carboidrati sono delle molecole formate da carbonio ed acqua, e rappresentano una delle categorie dei macronutrienti, insieme alle proteine ed ai grassi.
Nerd time: mi sento di dover specificare che, quindi, la pasta ed il pane non sono carboidrati ma sono fonti di carboidrati, ed anche di proteine, vitamine e sali minerali, etc.
Molto in breve, i carboidrati o zuccheri si dividono in semplici e complessi.
Fra quelli semplici vi sono, tra gli altri, il glucosio, il fruttosio, il lattosio ed il nominatissimo saccarosio, che si trovano in quantità modeste nella frutta fresca e nel latte.
In quelli complessi, invece, vi sono il glicogeno, la fibra e l'amido.
Dal punto di vista nutrizionale quelli semplici sono solubili in acqua, caratterizzate da un sapore dolce e da un rapido assorbimento (e conseguente rapido innalzamento della glicemia ossia concentrazione di glucosio nel sangue).
Mentre quelli complessi sono per lo più insapori e caratterizzati da un assorbimento più lento (con conseguente innalzamento della glicemia più moderato e lento nel tempo).
Nelle Linee Guida per una Sana Alimentazione del CREA del 2018 il paragrafo sugli zuccheri semplici si intitola "meno è meglio", che è già un tutto dire.
La quantità di zuccheri semplici giornalieri non dovrebbe superare il 10-15% dell'apporto energetico complessivo della giornata.
E questa percentuale è facilmente raggiungibile consumando le porzioni standard di frutta, latte e yogurt quotidiane.
Tuttavia, è bene fare una distinzione tra prodotti che naturalmente contengono carboidrati zuccheri e prodotti a cui gli zuccheri vengono aggiunti artificialmente. Perché nei nostri supermercati e nella nostra alimentazione sono presenti una miriade di prodotti contenenti zuccheri aggiunti e "nascosti".
Cosa vuol dire?
Con la dicitura "zuccheri aggiunti" si intende far riferimento a zuccheri che normalmente non fanno parte dell'alimento ma che vengono aggiunti, appunto, durante la fase di preparazione industriale.
Ne sono ricchi prodotti confezionati come le merendine, caramelle, biscotti, alcuni cereali per la prima colazione. cracker.
Fin qui si sarebbe potuto immaginare ma ne sono ricchi anche prodotti dall'apparenza insospettabile come i sughi pronti e le salse (senape, maionese, ketchup), pane industriale, fette biscottate e cracker.
E ovviamente ne sono la principale fonte le bibite gassate zuccherine conosciute a tutti e gli alcolici e superalcolici.
Una generica confezione di salsa senape, di una qualsiasi marca, per 100 gr di prodotto contiene da 2 a 3 gr di zuccheri aggiunti.
Spesso gli zuccheri aggiunti vengono riportati in etichetta con diciture diverse ad esempio "sciroppo di glucosio e fruttosio" o "estratto di malto".
O ancora vengono aggiunti succedanei dello zucchero che possono rispondere al nome di mannitolo, maltitolo, sorbitolo, xilitolo, etc.
Detto questo, si può dedurre l'importanza di leggere sempre le etichette dei prodotti alimentari e di concentrarsi non solo sulle calorie ma sulla composizione e sulla lista degli ingredienti.
Ciò su cui vorrei porrei l'attenzione è la risposta del nostro gusto, che si abitua ad un sapore dolce del tutto artificiale, esagerato e non naturale.
In diversi studi è stato, inoltre, dimostrato come lo zucchero giochi un ruolo fondamentale nello sviluppo della Food Addiction, ed un eccessivo intake può avere conseguenze sia a livello metabolico, che nerurochimico, che comportamentale.
Le indicazioni del CREA, dell'OMS e di tutte le associazioni a sostegno della salute dovrebbero rappresentare un invito a ri-abituarci al gusto del sapore dolce naturale, evitando di comprare prodotti confezionati con una lista degli ingredienti più lunga di quanto dovrebbe in realtà essere.
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