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  • Giulia Brucoli

Cosa bisogna sapere sui crostacei?

I crostacei sono animali prevalentemente acquatici, invertebrati e appartenenti al phylum degli Artropodi.


Quando si parla di crostacei si pensa subito a quelli marini, appunto, tuttavia esistono anche quelli terrestri o di terra. Vengono chiamati isopodi, di dimensioni inferiori rispetto a quelli marini e solitamente non vengono cucinati ne mangiati.


I crostacei destinati all'alimentazione umana sono: macruri (gamberi, gamberetti, aragoste, astici), brachiuri (granchi) e stomatopodi (cicala). Vivono nei litorali fra gli scogli e alcuni si trovano nei fondali marini fino a pochi metri di profondità fino a diverse centinaia.




Dal punto di vista nutrizionale, i crostacei sono fonte di proteine di qualità e apportano un quantitativo di grassi basso, prevalentemente mono e polinsanturi. Le loro carni generalmente sono ricche di vitamina B12, iodio, selenio, ferro, zinco e fosforo.


I livelli di colesterolo sono relativamente alti, soprattutto rispetto al pesce azzurro o altri prodotti ittici. È stato ormai dimostrato che non vi è una correlazione stretta fra consumo di colesterolo alimentare e aumento del colesterolo, tuttavia sarebbe opportuno non superare i 300 mg di colesterolo al giorno.


Attenzione: dato il loro contenuto di sodio, è sconsigliato aggiungere il sale durante o dopo la loro cottura.



Molto comune è l'allergia ai crostacei, il cui responsabile principale sembra essere la tropomiosina, proteina stabile al calore.


I crostacei possono essere consumati freschi o surgelati. La surgelazione dei crostacei, come di altri prodotti marini, se operata subito dopo la pesca, ne mantiene pressoché inalterate le proprietà nutrizionali e il gusto.

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